«E' stata un'impresa eccezionale», Parola di Alessandro Cappuccini, capodelegazione a Regensburg
15/07/2024 2 Minuti di lettura

«E' stata un'impresa eccezionale», Parola di Alessandro Cappuccini, capodelegazione a Regensburg

Il vicepresidente grossetano della Fibs commenta la vittoria dell'Europeo da parte dell'U18: «Mi sono emozionato, sono contento per tutto il movimento. E' il frutto del lavoro fatto con le accademie regionali. Quest'anno ci sarà anche quella nazionale»

L’Italia U18 nelle ultime due settimane è stata una grande famiglia, che ha lavorato unica con un unico pensiero per la testa, il titolo europeo. Un sogno inconfessabile, ma per il quale tutti hanno dato il loro contributo, dallo staff tecnico guidato, ad Alberto, il titolare veneziano del ristorante “Opera italiana”, che ha ospitato la comitiva azzurra a cena o pranzo, in base agli impegni, non lasciando mai nulla al caso per garantire la giusta alimentazione ai ragazzi. Ed è nel locale a poche centinaia di metri dal Dream Inn Hotel, quartiere generale dell’Italia, che si è svolta la festa finale, insieme ai genitori che hanno seguito i figli in questa entusiasmante avventura.

La delegazione italiana ha avuto come capo delegazione Alessandro Cappuccini, vicepresidente federale, un punto di riferimento per tecnici e atleti in ogni momento della giornata.

«Questa vittoria è arrivata dopo nove anni di astinenza della nazionale under 18 e questo la dice lunga sull’impresa che è stata compiuta – esordisce Alessandro Cappuccini -  Indubbiamente dall’inizio dell’anno come federazione abbiamo lavorato innanzitutto sullo staff, inserendo una figura nuova come Guglielmo Trinci, un tecnico dalla personalità molto forte, che sa prendere decisioni importanti. A Trinci abbiamo affiancato un gruppo magnifico, da Claudio Corradi, al pitching coach Gianluca Poli, da Alessandro Fanfoni, a Gianmario Costa: hanno collaborato dall’inizio fino a domenica in modo veramente unico.  Abbiamo messo insieme allenatori di generazioni diverse ma che si sono integrati benissimo. Tutto ha comunque funzionato bene, grazie anche alla collaborazione con  il preparatore atletico Simone Bonaccorso e i sempre disponibili Filippo Tarditi, medico, e Sergio Arigano, fisioterapista, ma anche all’indispensabile lavoro del team executive Roberto Ferri.

«I ragazzi li conosciamo da tanto tempo – prosegue il vicepresidente Alessandro Cappuccini -  è un gruppo che aveva vinto l’Europeo under 12, ma aveva fallito poi durante il campionato under 15, perdendo con la Francia tre anni fa in una gara da dimenticare.  Quest’anno abbiamo giocato un Europeo a livello veramente alto, le altre squadre erano fortissime. Abbiamo inizialmente dato per scontato che la Repubblica Ceca era la squadra da battere e invece non è stato così: le altre nazionali, oltre a giocatori che lavorano sul territorio, avevano dei lanciatori che era venuti apposta per questo Europeo, presi dai college. Abbiamo incontrato un pitcher della Gran Bretagna, Lebel, che lancia 90-91 miglia. Tutte le squadre hanno messi i lanciatori contro di noi, ma abbiamo risposto alla grande. Nella fase difensiva e sul monte siamo stati eccezionali».

Alessandro Cappuccini fa parte del consiglio federale da otto anni confessa di aver trascorso una delle più belle settimane della sua esperienza.

«Devo dire che le prestazioni di questi ragazzi mi hanno emozionato, mi hanno dato delle sensazionali personali importanti– sottolinea -  Sono contento per il movimento e in particolar modo per la Fibs, per il presidente Marcon, che al telefono dopo la vittoria con la Germania non ha saputo nascondere una grande emozione. L’investimento che facciamo è importante: quasi tutti i ragazzi che compongono il roster provengono dalle accademie regionali. Il trionfo di Regensburg darà nuovi stimoli a lavorare sui giovani e a trovare risorse per formarli. Quest’anno daremo vita anche ad una accademia nazionale, per quale preparare i nostri migliori prospetti».

«Abbiamo avuto complimenti da tutti per come giochiamo – prosegue Cappuccini - e gli scout sono sempre venuti a vedere le nostre partite perché abbiamo atleti veramente interessanti.  Continueremo a lavorare come abbiamo fatto, insistendo molto sulle accademie federali, cercheremo di trovare talenti in tutto il territorio, dandogli un percorso futuristico, dalle accademie regionali a quella nazionale, con l’obiettivo di forgiarli, per andare a giocare in campionati più importanti del nostro».

Maurizio Caldarelli