Accademia, Spring Training, maturità: l'avvicinamento di Lucati alla MLB
15/03/2008 2 Minuti di lettura

Accademia, Spring Training, maturità: l'avvicinamento di Lucati alla MLB

E’ l’unico italiano ad aver firmato, in questa stagione, per una franchigia della Major League

E’ l’unico italiano ad aver firmato, in questa stagione, per una franchigia della Major League. Andrea Lucati, lanciatore destro dalla palla veloce tesserato per il Ponzano Veneto e Accademista di Tirrenia, è stato messo sotto contratto dagli Houston Astros che lo hanno soffiato alla concorrenza dei Chicago Cubs e dei Los Angeles Angels.
“Ho scelto gli Astros – spiega il diciassettenne pitcher – perché il loro scout Mauro Mazzotti mi seguiva da molto tempo, già da quando visionava per i Seattle Mariners. E’ stata una decisione presa con tutta la famiglia dove ci siamo trovati d’accordo sul fatto che Huston fosse la soluzione migliore”.

Adesso come si evolverà il tuo approccio verso la Grande Lega?

“Rimarrò in Accademia a Tirrenia anche quest’anno per concludere la scuola e prendere la maturità. A marzo andrò in America dove parteciperò allo Spring Training con gli Astros, poi tornerò in Italia per sostenere gli esami. Dopo volerò di nuovo in America dove inizierò a giocare in qualche squadra dell’organizzazione”.

Cosa significa alla tua età aver firmato per una squadra di Major League?

“E’ il sogno di una vita andare a giocare oltreoceano e sentirsi realizzato in quello che fai. D’altronde sappiamo tutti che in Italia il futuro di un giocatore di baseball non è così roseo come quello in America, sia a livello sportivo, sia economico. Vedersi proiettato in un futuro americano penso dia qualche garanzia maggiore”.

Un primo traguardo che però non deve essere un punto di arrivo.

“Assolutamente no, piuttosto un punto di partenza”.

Che ruolo ha giocato l’Accademia di Tirrenia nel raggiungere questo primo obiettivo?

“Mi ha aiutato molto perché se mi fossi autogestito non avrei assolutamente potuto arrivare ai livelli a cui sono ora che non dico siano eccellenti, ma almeno accettabili. L’Accademia da la possibilità ad un ragazzo di portare avanti sia la scuola, sia il lato sportivo con le strutture e i tecnici migliori per allenarsi. Personalmente mi ha dato quella costanza che mi mancava per la mia attitudine pigra e mi ha insegnato qual è la mentalità di un giocatore e come focalizzare un obiettivo”.

Vuoi provare a ricalcare le orme di Maestri e Liddi?

“Da quello che so stanno facendo bene e spero di riuscirci anch’io. Con loro mi sento costantemente, non mi danno consigli ma mi raccontano come è organizzata la giornata là e qual è lo stile di vita”.

Qual è un tuo pregio?

“La cosa che più mi aiuta è il fatto di adattarmi in fretta a quello che mi circonda, sia dal punto di vista sportivo, dove assimilo in maniera veloce, sia nello stare con le altre persone”.

Chi ti ha aiutato ad arrivare qui?

“Devo ringraziale il mio allenatore Ennio Sari che mi ha seguito fin da quando ero piccolo, e continua a farlo, e mi ha trasmesso la passione di giocare a baseball. Ma anche Bill Holberg e tutto lo staff dell’Accademia mi hanno permesso di sviluppare al meglio tutte le mie qualità e li ringrazio per quello che hanno fatto e per quello che faranno”.