Nell’ultimo line-up olimpico rientra Marta Gasparotto,
impiegata in batteria con Greta Cecchetti e il capitano Erika
Piancastelli viene spostata all’esterno destro. Per il resto la formazione
titolare non si discosta molto da quella sempre utilizzata finora, salvo
qualche aggiustamento (dall’alto verso il basso e viceversa) nell’ordine di
battuta. Di contro il Canada propone in pedana Danielle Lawrie.
Il cliché, purtroppo, è lo stesso di tutta l’Olimpiade: l’Italia
gioca bene, alla pari, contro una squadra, sulla carta, più forte, costruisce
(in qualche caso anche con un po’ di fortuna, vedi le prime due valide della
partita al primo inning di Andrea Filler e Piancastelli, entrambe
sul pitcher), ma non riesce a produrre (6 rimasti in base).
Al contrario il Canada, alla prima occasione buona, un
lancio lasciato involontariamente in mezzo al piatto, punisce con fuoricampo al
centro di Jen Gilbert e già al secondo inning è certo di giocare in casa
la partita che varrà il bronzo contro l’Australia.
Il raddoppio del Canada arriva al secondo inning. Dopo una
straordinaria giocata a casa di Giulia Longhi che elimina Joey Lye (autrice
di bel triplo su line-drive a destra), troppo avventata a correre a casa su
battuta in diamante di Victoria Hayward, lo segna proprio la Hayward,
spinta a casa da un doppio radente (che prima di essere giocato si stoppa
contro la recinzione all’esterno centro) di Larissa Franklin.
Al terzo inning arriva il primo punto olimpico dell’Italia e
lo segna Laura Vigna, spinta a casa da un intelligente contatto del capitano Piancastelli.
Vigna era arrivata in seconda grazie a una texas sulla destra, sulla
quale la palla era caduta grazie a uno scontro tra l’esterno destro Larissa
Franklin e il seconda base Kelsey Harsman; spinta in terza da un
errore dell’interbase sulla rimbalzante di Amanda Fama, ecco i singolo
di Piancastelli: lucida, nel cercare il contatto a terra su un lancio basso sul
conto di 2-2, senza voler esagerare.
L’Italia prova a rimanere in partita, anche quando al
quinto, dopo il primo battitore (Joey Lye) messo in base da Greta Cecchetti, il
manager Federico Pizzolini fa salire in pedana Alexia Lacatena
nel tentativo di evitare peggioramenti della situazione. Una scelta che purtroppo
non ha effetto. Perché l’inning prosegue mettendo a tabellino ben 3 punti per
la nazionale canadese: su errore difensivo Lye arriva in terza (e Hayward che
aveva battuto una rimbalzante su Fama costringendola all’errore) in seconda; volata
di sacrificio di Larissa Franklin per il punto del momentaneo 3-1. Poco dopo
arrivano anche il quarto e quinto punto per il Canada: li segnano Victoria
Hayward su singolo al centro di Jenn Salling e la stessa Salling su un
errore di Lacatena che non riesce a eliminare in prima Erika Polidori.
La partita comincia a essere difficile da digerire e al sesto il Canada chiude. Con un out Lacatena colpisce Emma Entzminger, che poi ruba la seconda e arriva in terza su lancio pazzo, mentre Joey Lye conquista la prima con quattro ball. Anche Lye ruba la seconda e con seconda e terza occupate arriva il doppio al centro di Victoria Hayward che spinge a casa entrambi i punti. Sull’azione un errore difensivo consente a Hayward di arrivare fino in terza e sulla successiva volata di sacrificio di Larissa Franklin di segnare l’ottavo punto, quello che, senza una reazione dell’Italia nella parte bassa del sesto, chiudere il match con l’applicazione della “mercy rule”. La reazione non arriva e l’Italia esce mestamente dall’Olimpiade incassando un 8-1 dopo sei riprese che trasforma l’epilogo della quinta e ultima partita in una lunga sequenza commossi abbracci, soprattutto per Greta Cecchetti, alla sua ultima apparizione con la divisa della nazionale (come Beatrice Ricchi, Emily Carosone e Amanda Fama).
IL
TABELLINO SUL SITO DI TOKYO 2020
IL TABELLINO SUL SITO DELLA WBSC
LA CLASSIFICA DEL TORNEO
Nella foto di Shinju Oyama/WBSC i vessilli delle due nazionali sventolano prima della partita