Adesso è giusto festeggiare, perché la paura è stata tanta. Anzi troppa. Ma l'importante è che la piccola e appassionata Godo, con il netto 5-0 al Torino, abbia mantenuto la serie A.
Con tanta fatica, perché dopo l'ottimo primo girone era impensabile soffrire così tanto per la salvezza. Certo, si sapeva da tempo che un box di battuta discontinuo avrebbe sofferto le partenze di Bruno, Luca e Marco Servidei e pure che, a parte l'inossidabile Galeotti e lo straordinario Abel Campos, il monte italiano non avrebbe sempre dato le garanzie necessarie. Però il primo girone, con il secondo posto dietro un Nettuno di altra categoria, aveva illuso un pochino. Non è stato così, ma tutto è bene quel che finisce bene, quindi adesso si festeggia e si spera di trovare una volta ancora le risorse per giocare nel 2025 in quella serie A che è stata conservata.
Possiamo andare in letargo tranquilli, allora. Ma non dietro le quinte, perché c'è molto da fare. Si è certamente chiuso un ciclo, bisogna voltare pagina e cominciarne uno nuovo. Ai nostri giocatori, ai tecnici, ai volontari, ai sostenitori, ai dirigenti va il nostro ringraziamento più sentito per essere sempre stati sul pezzo.
Evviva sempre il Godo baseball.
