Per
l’Ambassador Steel Sports Salvatore Strippoli, tecnico dei Fovea Embers,
ospitare il Family Day con Mike Piazza nella sua Foggia è stato un
momento indimenticabile, che ci facciamo raccontare.
Salvatore,
come è andata la giornata per voi Embers?
“Siamo
ancora tutti fortemente emozionati da quanto successo in quella che in realtà è
stata una due giorni, tuttavia, come ha detto Mike, respiriamo, rallentiamo il
gioco e proviamo ad articolare i nostri pensieri…
Innanzitutto
bisogna necessariamente parlare di due momenti completamente diversi, il primo,
venerdì, di un'intensità davvero profonda.
Abbiamo
accompagnato Mike alla chiesa di San Michele a Monte Sant'Angelo, un luogo
suggestivo che si affaccia sul golfo di Manfredonia con un panorama mozzafiato
e una architettura da presepe. Una lunga passeggiata, in cui Mike era
visibilmente coinvolto, che ha raggiunto il suo culmine davanti alle porte
della chiesa, una delle più belle al mondo.
Abbiamo voluto accompagnare Mike con le nostre famiglie, per fargli vivere un clima di assoluto coinvolgimento e invece siamo stati tutti trasportati dalla semplicità di un campione che nella propria vita ha vissuto tutto, i cui sguardi lasciavano trasparire tutte le emozioni che lo attraversavano in quel momento.
Semplicità è stato il filo conduttore di tutta la giornata, un uomo straordinario che con noi passeggiava per i viottoli del paese, complice dei nostri figli nel mangiare tarallini e castagne cotte per strada.”
La
cucina foggiana è stata un filo conduttore per tutto l’evento…
“Sì, arrivati al campo, dove ha potuto subito constatare la bontà della nostra struttura, le nostre signore lo hanno ricevuto con un bel pranzo fatto di prodotti tipici e specialità locali. I bambini lo hanno accolto con i disegni e i più grandi erano quasi intimoriti dall'avvicinarsi. Poi una cena bellissima, informale ha chiuso la giornata, in compagnia di un hall-of-famer che ha regalato momenti di puro divertimento e ha valorizzato il lavoro di tutti i volontari ripagandoli di tutti gli sforzi fatti.”
E
poi, il lavoro sul campo.
“Infatti. La mattina seguente, l'incontro con gli atleti, i tecnici, i tifosi e i semplici curiosi, ha mostrato per l'ennesima volta il carattere di Mike. Non si è sottratto mai a nessun momento in cui era coinvolto e credimi se ti dico che anche nei pochi momenti di relax, lui e Gianmarco Faraone che lo accompagnava non hanno avuto tregua.
Subito la riunione con i coach. Il carisma di Mike ti entra dentro e ti mette i brividi. Chieti, Bari, Matino, Teramo, Tollo e Foggia, realtà così diverse, così lontane, sotto lo stesso tetto, sono state testimoni del segreto della grandezza dell'uomo e della potenza comunicativa del tecnico.”
Gli atleti ai nastri di partenza erano 46, divisi in gruppi al massimo di 8.
Sei stazioni di 30 minuti non stop per lasciare poi tutto il tempo possibile al momento conviviale e domande/risposte con Mike.
“Tutti hanno avuto il proprio momento con Mike e a tutti è stato dedicato un colloquio individuale sugli aspetti psicologici della battuta.
I genitori erano emotivamente trascinati dal suo carisma. Ma anche i seniores ne hanno beneficiato e ancora oggi ripetevano le parole di Mike come un mantra.”
Va
segnalata anche la grande collaborazione dei tecnici e degli atleti senior coinvolti:
Maurizio Faini e Francesco D'Agnelli per la difesa interni; Alfredo
Strippoli e Claudio Stefanelli, difesa esterni; Franco Giangola
e Antonio Colon Ventura per i lanciatori; Freddy Pacheco ed Enzo
Serino per i ricevitori; Valerio Iacovelli e Daniele Spinapolice
propedeutico alla battuta; ovviamente Mike nella gabbia, coadiuvato da Massimo
Portoghese e Fidelia Forte.
“A
me e Graziano Primavera spettava l'arduo compito di scandire i tempi e
curare le relazioni con tutti coloro che hanno voluto vivere con noi questo
momento in perfetto stile Steel Sport. Al momento dei saluti con gli atleti,
nel primo pomeriggio, si sono aggiunti i 10 bambini del minibaseball, che
subito hanno sfidato i propri genitori in un'exhibition game in onore di Mike.
Poi è stato lui a lasciare tutti a bocca aperta quando ha mostrato la maglia
indossata al Classic con dedica offerta in dono alla nostra clubhouse. Quel
numero 31 con quella scritta ‘Foggia amici per sempre’ sarà la firma di questa
giornata”.
Tirando
le somme…
“Più
di 200 persone sono venute sul campo, alla fine 56 atleti hanno avuto l'onore
di vivere in un sogno, mentre anche tutta la squadra seniores collaborava alla
riuscita della giornata o era semplicemente in ascolto. Da parte nostra, non
possiamo che ringraziare Mike, Gianmarco, tutti i coach che hanno collaborato,
i genitori entusiasti e la Federazione per questa opportunità che siamo certi è
solo la prima di un cammino di coinvolgimento che farà crescere tutti.”
Intervista raccolta da Marco Landi